Jack lo Squartatore: la Vera Storia del Serial Killer di Whitechapel

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jack lo squartatore

Jack lo squartatore (in inglese Jack the ripper) è l’appellativo attribuito a uno dei più noti e misteriosi assassini seriali della storia. Legò il suo nome a quello di Whitechapel, il quartiere di Londra che nel 1888 si macchiò del sangue delle sue vittime. Il nome del serial killer proviene dalla firma lasciata all’interno di una delle lettere pubblicate nell’autunno del 1888 e inviata anonimamente presso la sede della Central News Agency. A Jack lo squartatore sono state attribuite 5 vittime, nonostante il numero degli omicidi ricondotti a lui sia molto variabile.

Alcuni investigatori avrebbero attribuito alla sua attività criminale almeno 16 morti misteriose. Ma perché Jack lo squartatore uccideva e quali erano le sue vittime preferite? Egli era solito accanirsi sulle prostitute che popolavano la zona di Whitechapel, che assassinò tramite sgozzamento. Dopo averle uccise, il killer infieriva sui loro corpi mutilandoli e asportandone alcuni organi interni. L’assassino seriale di Whitechapel non a caso è ricordato per l’efferatezza dei suoi omicidi e per la furia con cui si accaniva sui corpi privi di vita. Tutto ciò a contribuito a costruirne il mito.

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Scoperta di una vittima attribuita a Jack lo squartatore (illustrazione di Henri Meyer, 1891)
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=79438444

Tutte le vittime di Jack lo squartatore

– Mary Jane Kelly. All’epoca dei fatti la ragazza aveva poco più di 25 anni. Il suo fu l’omicidio più orribile tra quelli attribuiti a Jack lo squartatore. Il corpo senza vita della ragazza fu rinvenuto il 9 novembre del 1888, verso le 10:45 del mattino. La donna giaceva sul letto della camera nella quale viveva, al civico 13 di Miller’s Court. Fu ritrovata con la gola squarciata, il volto mutilato, l’addome e il petto aperti in due e privi di numerosi organi interni: il fegato era poggiato sul letto nei pressi delle gambe, mentre l’intestino era arrotolato vicino alle mani; il cuore non fu mai trovato.

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Mary Jane Kelly

– Catherine Eddowes. La donna, all’epoca dei fatti 46enne, fu ritrovata senza vita il 30 settembre in Mitre Square. Il suo volto era sfigurato e reso irriconoscibile dai tagli che le erano stati inferti. Lobo dell’orecchio sinistro e naso erano stati asportati, così come la palpebra dell’occhio destro. Il corpo era stato sventrato per effetto di un lungo taglio verticale, che partiva dall’inguine e raggiungeva la gola: intestino e stomaco erano stati asportati e poggiati sulla spalla destra.

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Catherine Eddowes – nella seconda immagine la foto mortuaria di Catherine Eddowes

– Elizabeth Stride. La donna aveva 44 anni al momento del decesso e anch’essa fu ritrovata il 30 settembre. Il suo corpo era riverso a terra in un portone lungo Berner Street. A differenza degli altri cadaveri, Elizabeth Stride presentava un unico taglio alla gola, cosa che fece presupporre agli inquirenti che l’assassino fosse stato disturbato dall’arrivo di qualcuno. La polizia concluse che il cocchiere aveva in qualche modo dovuto causarne la fuga, cosicché l’assassino non ebbe modo di infierire sulla donna.

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Elizabeth Stride – nella seconda immagine la foto mortuaria di Elizabeth Stride

– Annie Chapman morì a 47 anni. Il suo cadavere fu rinvenuto l’8 settembre del 1888 a Whitechapel. Anche in questo caso, la gola appariva squarciata e la testa quasi totalmente recisa; il ventre era stato aperto e privato di intestino, utero e vescica. A poca distanza dal luogo del macabro ritrovamento, fu rinvenuta una lunga striscia di sangue: gli investigatori conclusero che doveva trattarsi di una traccia lasciata accidentalmente, considerato che l’assassino era solito portare con sé un organo della vittima. Per l’assassinio di Annie Chapman fu fermato John Pizer, un ebreo proprietario di una bottega adibita alla lavorazione del cuoio, a causa del ritrovamento di un grembiule di cuoio nei pressi del corpo. In seguito, Pizer fu scagionato grazie alla testimonianza di un inquilino del palazzo vicino al quale era stato ritrovato il corpo: costui, infatti, ammise di essere il proprietario del grembiule.

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Annie Chapman – nella seconda immagine la foto mortuaria di Annie Chapman

– Mary Ann Nichols. Al momento della sua morte, la donna aveva 43 anni. Il suo corpo fu ritrovato il 31 agosto del 1888 in piena notte, nei pressi di uno dei mattatoi del quartiere. Anche lei presentava un profondo taglio alla gola e numerose ferite al ventre. Gli organi genitali presentavano gravi lesioni da taglio.

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Mary Ann Nichols – nella seconda immagine la foto mortuaria di Mary Ann Nichols

Potrebbero esserci altre vittime di Jack lo squartatore?

Sono tanti gli omicidi accostati a Jack lo squartatore, ma mai attribuiti ufficialmente all’assassino. Uno di questi fu quello di Frances Coles, prostituta 26enne ritrovata il 13 febbraio del 1891, ben tre anni dopo la prima serie di omicidi. A rinvenire il corpo fu l’agente di polizia Ernest Thompson, che poco prima aveva sentito un rumore di passi. Frances giaceva distesa a terra con la gola squarciata, ma ancora viva: essendo la donna ancora in vita, l’agente rinunciò ad inseguire l’assassino per prestarle soccorso. Tuttavia, Frances Coles morì pochi minuti dopo sul lastricato di Swallow Gardens. In un primo momento, la polizia sospettò di Tom Sadler, convivente della donna, poi dichiarato estraneo ai fatti.

La tipologia di ferita ricorda il modus operandi di Jack lo squartatore, tuttavia la distanza temporale dalla prima scia di delitti farebbe pensare ad un emulo dell’assassino di Whitechapel. Alice McKenzie fu ritrovata senza vita la notte del 17 luglio 1889. Questa volta, fu l’agente Joseph Allen a trovare il corpo. Anche in questo caso, la gola era stata recisa con due tagli, sebbene secondo il medico legale si trattasse di vere e proprie pugnalate, più che di tagli netti.

L’addome aveva subito mutilazioni, anche se minori rispetto a quelle attribuite a Jack lo squartatore. Martha Tabram era una prostituta di 39 anni e il suo corpo venne ritrovato il 6 agosto del 1888. Presentava molte ferite da taglio nella zona inferiore del corpo e i relativi esami rilevarono due diversi tipi di lama. Pochi giorni dopo l’assassinio, una prostituta di nome Mary Ann Connelly, conosciuta come Pearly Poll, raggiunse il commissariato di polizia per riferire agli agenti che la notte dell’omicidio era stata in compagnia della vittima e di due soldati del reggimento Coldstream Guards. Tuttavia, Pearly Poll non fu in grado di identificare gli uomini.

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Mappa dei ritrovamenti delle vittime di Jack lo squartatore. Viene segnalato anche il luogo del ritrovamento del cadavere di Martha Tabram, altra possibile vittima
Di Frogwares – Capture d’écran du jeu développé par Frogwares, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10082043

Le lettere di Jack lo squartatore

Le lettere di Jack lo squartatore sono tre messaggi indirizzati agli agenti di polizia dell’epoca. Uno degli aspetti più particolari della vicenda, in grado di impressionare l’opinione pubblica, fu il carattere di aperta sfida dell’assassino nei confronti della polizia, incapace di smascherarlo ed arrestarlo. Delle tante lettere pervenute tra il 1888 e il 1889 alla polizia di Londra, tre sono certamente autentiche. Una delle più note è quella intitolata “Dear Boss” e spedita il 25 settembre del 1888. Il messaggio si conclude con la firma a nome di Jack lo Squartatore.

Inizialmente, la lettera fu ritenuta falsa, ma una volta scoperto il cadavere di Catherine Eddowes, il 30 settembre, privo di un orecchio, tornò a tutti in mente la promessa contenuta nella lettera. Il 1 ottobre, lo stesso Jack spedì un’altra lettera alla polizia, tornando sul recente omicidio e sulla relativa promessa. Il secondo messaggio faceva esplicito riferimento alla notte del “doppio evento”, ovvero dell’assassinio di Elizabeth Stride e Catherine Eddowes, uccise entrambe la notte del 30 settembre 1888. La terza lettera di Jack lo squartatore si intitola “From Hell”. Fu imbucata il 15 ottobre del 1888 e inviata a George Lusk, capo della Commissione di Vigilanza di Whitechapel. La lettera fu imbucata insieme ad una piccola scatola contenente un rene umano conservato nell’alcol. Nella lettera, l’autore sostiene di aver asportato i reni ad una delle sue vittime e di aver mangiato l’altro.

Lettera Dear Boss (la lettera, così come le altre lettere attribuite a Jack, contiene errori di ortografia e di punteggiatura)

«25 Sept. 1888.
Dear Boss,
I keep on hearing the police have caught me but they wont fix me just yet. I have laughed when they look so clever and talk about being on the right track. That joke about Leather Apron gave me real fits. I am down on whores and I shant quit ripping them till I do get buckled. Grand work the last job was. I gave the lady no time to squeal. How can they catch me now. I love my work and want to start again. You will soon hear of me with my funny little games. I saved some of the proper red stuff in a ginger beer bottle over the last job to write with but it went thick like glue and I cant use it. Red ink is fit enough I hope ha. ha. The next job I do I shall clip the ladys ears off and send to the police officers just for jolly wouldn’t you. Keep this letter back till I do a bit more work, then give it out straight. My knife’s so nice and sharp I want to get to work right away if I get a chance. Good Luck.
Yours truly
Jack the Ripper
Dont mind me giving the trade name
PS Wasnt good enough to post this before I got all the red ink off my hands curse it No luck yet. They say I’m a doctor now. ha ha»

«25 Set. 1888.
Caro Direttore,
continuo a sentir dire che la polizia mi ha catturato ma non mi fermeranno proprio ancora. Ho riso assai quando si mostrano così abili e dicono di essere sulla pista giusta. Quella barzelletta sul Grembiule di Cuoio mi ha veramente divertito. Mi sono fissato con le puttane e non smetterò di squartarle finché non sarò preso. L’ultima volta è stato proprio un magnifico lavoro. Non ho dato alla signora il tempo di strillare. Come possono prendermi ora. Amo il mio lavoro e voglio ricominciare di nuovo. Presto sentirete ancora parlare di me e dei miei divertenti giochetti. Ho conservato un po’ della genuina sostanza rossa in una bottiglia di birra dall’ultimo lavoro per scriverci ma è diventata dura come colla e non posso usarla. L’inchiostro rosso va bene lo stesso spero ah. ah. Il prossimo lavoro che faccio strapperò le orecchie della signora e le manderò ai poliziotti giusto per scherzo, non è vero. Tenete questa lettera per voi finché non avrò fatto un altro po’ di lavoro, poi fatela uscire. Il mio coltello è così bello e affilato che mi viene voglia di rimettermi al lavoro subito se ne ho la possibilità. Buona fortuna.
Sinceramente vostro
Jack lo Squartatore
Non mi dispiace darmi un nome d’arte
PS Non sono stato abbastanza bravo da spedire questa prima di sporcarmi tutte le mani di inchiostro rosso maledizione Ancora senza fortuna. Adesso dicono che sono un dottore. ah ah.»

La cartolina da “Saucy Jacky”

«I was not codding dear old Boss when I gave you the tip, you’ll hear about Saucy Jacky’s work tomorrow double event this time number one squealed a bit couldn’t finish straight off. Had not got time to get ears off for police thanks for keeping last letter back till I got to work again. -Jack the Ripper»

«Non stavo scherzando caro vecchio Direttore quando vi ho dato la dritta, sentirete parlare del lavoro del dispettoso Jacky domani doppio evento questa volta numero uno ha strillato un po’ non ho potuto finire per bene. Non ho avuto il tempo di strappare le orecchie per la polizia grazie per aver tenuto l’ultima lettera per voi finché non fossi tornato al lavoro. -Jack lo Squartatore»

lettere di jack lo squartatore
La parte davanti della cartolina “Saucy Jacky”
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1466376

From Hell

«From hell.
Mr Lusk,
Sor
I send you half the Kidne I took from one women prasarved it for you tother piece I fried and ate it was very nise. I may send you the bloody knif that took it out if you only wate a whil longer
signed
Catch me when you can Mishter Lusk»

«Dall’inferno.
Mr Lusk,
Signore
vi mando metà del rene che ho preso da una donna l’ho conservato per voi l’altro pezzo l’ho fritto e l’ho mangiato era molto buono. Potrei mandarvi il coltello insanguinato con cui l’ho tolto se solo aspettate ancora un po’
firmato
Prendetemi se ci riuscite Signor Lusk»

	mistero jack lo squartatore
La lettera “From Hell”
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=249871
L’identità di Jack lo squartatore: i principali sospettati

– Francis Tumblety. Presunto medico, in realtà venditore di erbe. Di origine irlandese, divenne ricco con il commercio di medicinali. Misogino, già incarcerato in altre occasioni per violenze, possedeva una vera e propria collezione di uteri. Inoltre, secondo una testimonianza di una vicina di casa, pare che una notte tornò a casa sporco di sangue.

– Aaron Kosminski, barbiere polacco di origine ebraica, fu uno dei principali sospettati, a causa dei suoi comportamenti psicotici e della disponibilità di rasoi e coltelli identici a quelli usati dal killer. Kosminski era affetto da turbe mentali e, secondo testimoni, provava “un profondo odio nei confronti delle donne e forti tendenze omicide”. Taluni ritengono possibile che Kosminski abbia scritto alcune lettere di Jack (in particolare quelle più incoerenti e sgrammaticate; in una di queste nomina persino gli ebrei e il grembiule di cuoio ritrovato durante uno degli omicidi).

– La figura di Kosminski, sospettato ma poi ignorato, è stata riportata in auge di recente. Analisi scientifiche moderne su campioni di DNA rimasti sullo scialle di una delle vittime, hanno portato a ritenere Kosminski il vero colpevole degli assassinii. L’indumento era stato trovato, secondo il committente delle analisi, da un poliziotto sulla scena del delitto di Catherine Eddowes, il 30 settembre del 1888, quindi conservato dai discendenti e acquistato nel 2007 dallo scrittore e imprenditore Russell Edwards. Il DNA rilevato sullo scialle è stato comparato con quello di alcune persone imparentate con i sospetti, tra cui una donna britannica discendente di Kosminski: il test ha dato esito positivo.

– George Chapman fu apprendista chirurgo, quindi nel 1887 emigrò a Londra. Nel 1902 fu accusato dell’assassinio della moglie Maud e, in seguito, anche delle due mogli precedenti, avvelenate con l’antimonio. Dopo la sua impiccagione, l’ispettore George Francis Abberline espresse la convinzione che Jack lo squartatore “fosse stato punito per i suoi crimini”.

– Montague John Druitt, figlio di un noto medico londinese, era un avvocato di buona famiglia. Il suo corpo fu ritrovato nel Tamigi il 31 dicembre del 1888 e l’esame stabilì che era rimasto in acqua per circa un mese. La coincidenza temporale tra la morte di Druitt e la fine dei delitti fecero dell’uomo il primo sospettato. Qualcuno lo considera addirittura un adepto della cosiddetta “setta degli Apostoli”, in cui erano coinvolti personaggi altolocati del quartiere.

“La vera storia di Jack lo squartatore”

Sul caso di Jack lo squartatore sono stati realizzati numerosi film, tra cui “La vera storia di Jack lo squartatore – From Hell”, pellicola del 2001 diretta dai fratelli Hughes. La storia è tratta dal romanzo a fumetti “From Hell” di Alan Moore ed Eddie Campbell. Nel film, Mary Kelly, l’ultima vittima prescelta del serial killer riesce a salvarsi, portando con sé la piccola Alice.

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Immagine tratta dal film La vera storia di Jack lo squartatore – From Hell (From Hell)
Di Utente:Whatnwas – DVD del film, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=3597856
Jack lo Squartatore film
  • Jack lo squartatore (Jack the Ripper), film del 1959 diretto da Robert S. Baker e Monty Berman
  • Sherlock Holmes: notti di terrore (A Study in Terror), film del 1965 diretto da James Hill
  • Gli artigli dello squartatore (Hands of the Ripper), film del 1971 diretto da Peter Sasdy
  • Erotico profondo (Jack the Ripper), film del 1976 diretto da Jesús Franco
  • Assassinio su commissione (Murder by Decree), film del 1979 diretto da Bob Clark
  • L’uomo venuto dall’impossibile (Time After Time), film del 1979 diretto dal regista Nicholas Meyer
  • Jack’s Back, film del 1988 diretto da Rowdy Herrington
  • La vera storia di Jack lo squartatore – From Hell (From Hell), film del 2001 diretto dai fratelli Hughes
  • Batman contro Jack lo squartatore (Batman: Gotham by Gaslight), film d’animazione del 2018 diretto da Sam Liu

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Sabrina Parigi è nata a Firenze e lì ha frequentato un corso di trucco di base, trucco teatrale ed effetti speciali. Da sempre appassionata di cinema, si è documentata accuratamente e a lungo su regia, sceneggiatura, soggetto e dialoghi per il cinema. Nel 2008 ha dato vita, insieme ad altri soci, all'associazione culturale di cinema indipendente “Le Tre Pietre”, che ha come scopo la realizzazione di corti/medi/lungometraggi, documentari, videoclip e la divulgazione delle arti in genere. Nel 2007 dirige e interpreta il corto Le Tre Pietre, nel 2008 Crypto, ottenendo la nomination come miglior regia esordiente al Festival di Roma “Corto.it”. Nel 2009 realizza il documentario Piccole e curiose storie fiorentine, selezionato e apprezzato in numerosi festival, al quale è seguita una versione più completa ed accurata, dal titolo Firenze curiosità e leggende. Negli ultimi anni ha continuato a fare ricerche sulle origini di antiche leggende e superstizioni, creando nel 2017 il sito Leggende, Curiosità, Misteri e Paranormale, sostituito nel 2018 dal sito migliorato e completo 3pietre.it