La Famiglia Jamison e l’Inquietante Scomparsa nel Nulla

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Quello della famiglia Jamison è uno dei casi di scomparsa di persone che ha maggiormente sconvolto gli Stati Uniti. Una mattina di ottobre del 2009 una famiglia, in viaggio nello stato dell’Oklahoma, è svanita nel nulla. In questo articolo si scoprirà la storia della scomparsa della famiglia Jamison.

8 ottobre 2009: il giorno della scomparsa dell famiglia Jamison

La mattina dell’8 ottobre 2009 i coniugi Bobby e Sherilyn Jamison si misero in viaggio con Madyson, la figlioletta di sei anni, per andare a vedere un appezzamento di terreno che era stato loro proposto da un agente immobiliare; avevano deciso di verificare di persona il valore dell’appezzamento di terra per poterne valutare eventualmente l’acquisto. Dopo alcuni giorni senza ricevere alcuna comunicazione, i parenti della famiglia decisero di denunciare la scomparsa dei Jamison.

Solo sette giorni più tardi, uno sceriffo che partecipava alle ricerche ritrovò il furgoncino della famiglia: era abbandonato in una strada rurale, molto decentrato rispetto all’itinerario che avrebbero dovuto seguire per andare a vedere il terreno. All’interno del mezzo la polizia trovò il cane della coppia, legato e in fin di vita per aver sofferto il freddo e la mancanza di cibo e acqua per molti giorni; nell’abitacolo c’erano anche i vestiti delle tre persone e, nascosta sotto il sedile di guida, una busta con all’interno 32.000 dollari.

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La piccola Madyson col suo cagnolino
3 scheletri ritrovati nel novembre 2013: si tratta della famiglia Jamison?

Le ricerche da parte di Israel Beachamp, lo sceriffo della contea di Latimer, e dell’FBI continuarono anche negli anni successivi alla scomparsa. Ma non furono gli inquirenti a trovare una traccia del mistero, bensì due cacciatori che il 16 novembre del 2013, casualmente, scoprirono tre scheletri: risultarono essere le spoglie di due adulti e di un bambino; quel che restava dei corpi della famiglia, dispersa 5 anni prima, venne ritrovato a tre miglia dal luogo in cui era stato trovato il furgoncino. Venne effettuata l’autopsia sui tre corpi e l’esito fu tragico: si trattava proprio dei resti della famiglia svanita nel nulla; tuttavia, l’avanzato stato di deterioramento dei cadaveri non permise di scoprire le cause del decesso.

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Varie teorie sulla scomparsa della famiglia Jamison: tra sette, eventi paranormali e “affari di famiglia”

In seguito al ritrovamento dei cadaveri, l’ipotesi più accreditata diventò quella dell’omicidio suicidio. Si ipotizzò che uno dei due coniugi soffrisse di disturbi psicologici; tuttavia quasi nessuna tra le persone che vivevano a stretto contatto con in Jamison confermò l’ipotesi; l’unica voce fuori dal coro era quella di alcuni vicini di casa, che avevano rivelato, all’indomani del ritrovamento del furgoncino, come nelle ultime settimane la signora Jamison si lamentasse della probabile presenza di fantasmi in casa, tanto da valutare la possibilità di rivolgersi a un esorcista. A parte questa voce, a cui gli inquirenti ovviamente non diedero alcun credito, tutti gli altri descrissero i Jamison come una famiglia del tutto normale, senza particolari problemi.

La teoria della rapina fu la prima ad essere scartata; il denaro ritrovato sotto il sedile del guidatore portava ad escludere che la famiglia fosse stata sterminata per motivi legati al denaro. L’unica ipotesi che restava in piedi, dunque, era quella dell’omicidio volontario. Ma da parte di chi? Le ipotesi si moltiplicarono col passare delle settimane. Qualcuno sosteneva che i Jamison erano finiti in una zona di sette sataniche; la parte meridionale dello stato dell’Oklahoma è frequentata da persone che si dedicano al culto del demonio, a causa della morfologia del territorio, vista la presenza di boschi e montagne. Gli inquirenti non trovarono alcun riscontro ed esclusero che i Jamison fossero stati uccisi da praticanti delle messe nere e dei riti di stregoneria.

Dopo il ritrovamento del furgoncino spuntò anche una teoria vanificata dal ritrovamento degli scheletri delle tre persone; la famiglia sarebbe entrata a far parte di un programma di protezione di testimoni, da parte del governo degli Stati Uniti; se i cadaveri non fossero stati ritrovati questa teoria avrebbe potuto avere qualche credibilità. Qualcuno suggerì anche che la zona delle montagne di Sans Bois, in cui erano stati ritrovati il furgoncino e i resti dei Jamison, fosse frequentata dai produttori di metanfetamine, in quanto impervia e isolata. Era sempre legata al traffico di droga l’ipotesi che supponeva che i Jamison fossero coinvolti nel traffico di stupefacenti; la loro morte sarebbe stata la conseguenza di un regolamento di conti, magari in seguito a uno sgarro fatto ai trafficanti, loro soci d’affari.

Altri ancora erano convinti che la causa della morte fosse da ricercare all’interno della stessa famiglia; qualcuno rivelò l’esistenza di una controversia, di vecchia data, tra Bobby e suo padre; secondo alcuni testimoni quest’ultimo avrebbe addirittura minacciato di morte il figlio; anche questa ipotesi venne scartata immediatamente.

Di tutte le ipotesi in ballo attualmente ne resta in piedi solo una, quella che si palesò immediatamente dopo il ritrovamento degli scheletri: secondo gli inquirenti uno dei due coniugi ha voluto mettere in atto un omicidio-suicidio per cause ancora sconosciute agli inquirenti.

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Bobby e Sherilyn Jamison – nella seconda foto: Sherilyn Jamison e la figlia Madyson

La misteriosa foto sul cellulare di Bobby Jamison

Concludiamo con un elemento che è rimasto sullo sfondo della vicenda, senza tuttavia essere d’aiuto alle indagini. Oltre al cane di famiglia, al denaro e ai vestiti, nel furgoncino furono ritrovati i documenti e i cellulari della famiglia. Tra le ultime foto scattate da Bobby Jamison c’era lo scatto di sua figlia Madyson, nella stessa zona in cui sono stati ritrovati i resti. La bambina sembra quasi in lacrime, ha le braccia incrociate e non guarda verso l’obiettivo. A detta dei parenti della famiglia Jamison la foto non sarebbe stata scattata da Bobby e avrebbe immortalato Madyson poco prima della tragica fine della famiglia.

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La foto trovata sul cellulare che ritrae Maddy Jamison

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Sabrina Parigi è nata a Firenze e lì ha frequentato un corso di trucco di base, trucco teatrale ed effetti speciali. Da sempre appassionata di cinema, si è documentata accuratamente e a lungo su regia, sceneggiatura, soggetto e dialoghi per il cinema. Nel 2008 ha dato vita, insieme ad altri soci, all'associazione culturale di cinema indipendente “Le Tre Pietre”, che ha come scopo la realizzazione di corti/medi/lungometraggi, documentari, videoclip e la divulgazione delle arti in genere. Nel 2007 dirige e interpreta il corto Le Tre Pietre, nel 2008 Crypto, ottenendo la nomination come miglior regia esordiente al Festival di Roma “Corto.it”. Nel 2009 realizza il documentario Piccole e curiose storie fiorentine, selezionato e apprezzato in numerosi festival, al quale è seguita una versione più completa ed accurata, dal titolo Firenze curiosità e leggende. Negli ultimi anni ha continuato a fare ricerche sulle origini di antiche leggende e superstizioni, creando nel 2017 il sito Leggende, Curiosità, Misteri e Paranormale, sostituito nel 2018 dal sito migliorato e completo 3pietre.it