Ted Bundy: uno dei Serial Killer più Efferati della Storia

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Dove nasce il male: l’infanzia di Ted Bundy

Gli anni ’70 sono stati per gli Stati Uniti anni difficili, nei quali un’ondata di criminalità ha colpito il paese con omicidi seriali che una volta scoperti hanno sconvolto quella generazione. Non vi era internet e un database dei criminali completo, e la collaborazione tra i vari organi di polizia non avveniva in modo organizzato. Tali condizioni hanno permesso a Ted Bundy di commettere atroci delitti in diversi Stati, ed essere ricordato come uno dei killers seriali più efferati nella storia. A suo carico vi sono almeno 30 omicidi accertati, eseguiti con una malvagità estrema con violenze fisiche e sessuali contro le vittime e atti di necrofilia sui loro cadaveri. Un male enorme, caratterizzato da un forte odio nei confronti del genere femminile e la volontà di possesso totale nei loro confronti.

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Ted Bundy è stato un personaggio che ha fatto molto discutere e su cui sono stati scritti diversi libri, come quello di una sua amica, Anne Rule, “Un estraneo al mio fianco”, che divenne un vero e proprio best seller. Quello che ci si è spesso domandato è quali fossero le origini del male. Infatti, come disse anche il giudice che lo condannò a morte, Ted Bundy si dimostrava un uomo brillante, con una particolare intelligenza, aveva studiato e poteva avere tutte le possibilità a sua disposizione ed invece aveva scelto la strada sbagliata.

Nell’esaminare la sua storia, vengono alla luce diversi episodi che possono aver causato la scintilla per quell’entità oscura che sarà ricordata per la sua malvagità. Ted Bundy nasce il 24 novembre del 1946 a Burlington, nel Vermont da Eleonor Louise Cowell, da cui prende il nome di Theodore Robert Cowell. La madre non era sposata, così per non dare scandalo, dopo aver partorito il piccolo, decide di andare a vivere con i suoi genitori a Philadelphia e far passare il piccolo Theodore non come suo figlio, ma come fratello minore. Una situazione che per alcuni ha determinato l’ambiguità del carattere di Ted Bundy.

Infatti, alcuni sostengono che abbia scoperto la sua reale identità per caso, a 13 anni; altri, come Anna Rule, che vi si è trovato davanti in età adulta, con un fortissimo impatto sulla sua esistenza. I nonni Samuel ed Eleonor furono forse la prima realtà che intaccò l’anima del piccolo Ted Bundy: il nonno veniva descritto come un uomo violento, rude, che spesso picchiava la moglie e le figlie, aveva un carattere irruento ed era fissato con la pornografia. Inoltre era anticattolico e razzista. La nonna invece era una donna remissiva che accettava qualunque cosa facesse il marito senza mai ribellarsi.

Dopo pochi anni di difficile convivenza, la madre decise di allontanarsi trasferendosi nello stato di Washington a Tacoma, dove conobbe il cuoco John Culpepper Bundy, con cui si sposò nel 1951 e in quella data cambiò il nome del piccolo Theodore in Bundy. Ma per Ted la figura paterna rimarrà sempre quella del nonno.
Da ragazzino timido, sempre vestito in modo elegante e soggetto agli scherni dei compagni, durante l’adolescenza inizia ad avere comportamenti violenti, da bullo, con una serie di impulsi che poi si svilupperanno nell’uomo, come quello di violare spesso la proprietà degli altri e di spiare le donne.

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Bundy nel 1965 in una foto tratta dall’annuario scolastico del liceo
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=19778399

Ted Bundy: gli studi e l’università

Ted Bundy è un ragazzo intelligente e nel 1965 prende facilmente il diploma ricevendo una borsa di studio per la Puget Sound University a Tacoma, per poi trasferirsi all’Università di Washington. Qui incontrò la sua prima ragazza, Stephanie Brooks, con la quale instaurò una relazione duratura. La donna mostrava lunghi capelli neri con una riga in mezzo, era di bella presenza e proveniva da una famiglia benestante. Ben presto le differenze sociali e il carattere chiuso di Ted Bundy, nonché l’assenza di obbiettivi per il futuro, posero fine alla relazione, creando una nuova frattura nella sua vita. Da quella relazione uscì distrutto, con voglia di vendetta e di rivalsa: un tassello aggiuntivo verso quel cambiamento che lo porterà definitivamente verso la strada del male.
Il giovane Ted Bundy decise di riconquistare Stephanie trasformando se stesso: si rimise a studiare seguendo un corso di psicologia e diventando uno studente eccellente, oltre che brillante e carismatico. Si dedicò anche alla politica, iscrivendosi al partito Repubblicano e seguendo il candidato alla carica di vicegovernatore.

In questo periodo conosce anche Elisabeth Kloepfer, che sarà la sua storica fidanzata, ma senza che lui dimentichi la prima, Stephanie. Nel frattempo si laurea, nel 1973, all’Università di Washington e viene accettato presso la scuola di legge dello Utah, che inizierà solo l’anno successivo, apparentemente per non interrompere la relazione con Elisabeth. Ma i motivi sono altri: Bundy dimostra la sua insensibilità nei confronti del genere femminile quando rincontra di nuovo la sua prima fidanzata, Stephanie, e da uomo ormai di carisma e brillante la fa innamorare, per poi lasciarla senza spiegazioni nel 1974. Per un anno mantiene il rapporto con le due donne senza però che nessuna delle due ne sia a conoscenza. Un altro aspetto del trasformismo che caratterizzerà il serial killer.

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Ted Bundy con la fidanzata Elisabeth Kloepfer

Il primo omicidio del serial killer Ted Bundy

Il cambiamento di Ted Bundy era in atto ed ormai era pronto a liberare quell’entità malvagia che spesso nelle interviste ha dichiarato di avere dentro. Il primo omicidio avviene nel 1974 e sarà l’inizio di un’escalation di morti che durerà fino al 1980, anno della sua condanna. Siamo a Seattle e Joni Lentz è una giovane donna che condivide con delle compagne un appartamento. La mattina del 4 gennaio del 1974 le amiche non la vedono scendere per colazione, e così, preoccupate che non stesse bene, decidono di svegliarla. Entrando nella stanza, Joni sembra che stesse dormendo, ma la verità atterrisce prima le giovani donne e poi la polizia. Quando vengono spostate le coperte, Joni è in una pozza di sangue. Ted Bundy era entrato attraverso una finestra aperta, aveva utilizzato una delle aste dell’intelaiatura del letto per picchiare la giovane sul viso e sulla testa, poi l’aveva violentata e poi seviziata. La donna però respirava ancora. Morì poco dopo essere entrata in coma.

La storia dei successivi omicidi

La successiva è Lynda Ann Healy; altre cinque ragazze, nel ’74, scomparvero nei tre stati dello Utah, Oregon e Washington. Il 17 giugno venne ritrovato il corpo di Brenda Baker in un parco, ma date le condizioni di decomposizione dei tessuti non poterono essere recuperate prove. Il 14 luglio, presso il lago Shammanish di Washington, Bundy uccide altre due ragazze: Janite Ott e Denise Naslund e inoltre cerca di adescare un’altra giovane, Janice Graham.

L’identikit di Ted Bundy

Janice Graham però si insospettisce e si allontana. Quando furono scoperti i corpi delle giovani donne, presso il lago, fu lei a descrivere per la prima volta alla polizia Ted Bundy. Alla sua testimonianza si aggiunge anche quella di una coppia di tedeschi che avevano visto una delle due ragazze in compagnia di un giovane uomo affascinate che si era presentato come Ted. Grazie alle loro descrizioni fu possibile stilare un primo identikit che fu pubblicato sulle reti televisive e sui giornali. Ted Bundy venne riconosciuto dalla sua storica fidanzata Elisabeth, la quale si rivolse alla polizia. Ma, sia per il fatto che Ted era un esponente importante del partito Repubblicano, sia per le poche prove materiali sparse nei diversi Stati e non correlate fra di loro, si determinò di non considerare il soggetto come responsabile.

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Il primo arresto di Ted Bundy

Così Ted Bundy continua a dispensare morte tra le studentesse, accettando l’iscrizione all’Università di Legge e spostandosi nello Utah. Il 27 ottobre del 1974 viene ritrovato il corpo di Melissa Smith vicino a Salte Lake City. Poi è la volta di Laurie Aimee, ritrovata nell’American Folk Canyon. Ambedue le vittime sono state picchiate, violentate e dopo la morte seviziate.
Ma, come spesso avviene ai serial killers, la loro ossessione si trasforma nel punto debole. Ted Bundy, che fino a quel momento era stato sempre molto attento a non lasciare prove, inizia a commettere degli errori.
L’8 novembre del 1974 adesca la diciottenne Carol De Ronch presso un centro commerciale a Murray, nello Utah, cercando di ammanettarla nella propria auto, ma la donna fugge, si rivolge alla polizia e dà una descrizione non dell’aggressore, il quale si era travestito, ma dell’auto. Nello stesso giorno, Bundy aggancia una nuova preda, Debbie Kent, una giovane attrice. Un testimone sente le urla della donna e vede sfrecciare un maggiolino Volkswagen.

Nel 1975 gli omicidi si spostano in Colorado, dove viene scoperta una serie di corpi nell’area di Taylor Mountains. Anche se la polizia ha un identikit e la descrizione di una macchina, brancola ancora nel buio, fino a un colpo di fortuna che si presenta il 16 agosto 1975.
Ted Bundy si trova nei dintorni di Granger, nello Utah, quando il suo maggiolino viene fermato dalla polizia stradale. Fugge, ma viene raggiunto e arrestato per resistenza. All’interno dell’auto vengono ritrovate una spranga, un passamontagna, un rompighiaccio e un paio di manette. Durante la perquisizione vengono rinvenuti anche dei capelli appartenenti ad alcune delle ragazze scomparse. Le prove erano circostanziali, ma collegate insieme furono sufficienti per imbastire un processo.

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La Volkswagen Maggiolino che Ted Bundy usava per intrappolare le sue vittime è ora esposta al National Museum of Crime & Punishment di Washington D.C.
Di DCTWINKIE5500 – Ted Bundy%u2019s VW Beetle Is Now a Museum Piece, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9778198
Ted Bundy: il processo e la condanna

Il cerchio si stringe intorno al serial killer: Bundy viene riconosciuto da Carol De Ronch come suo assalitore e verrà condannato per questo reato. A questo si aggiunge che i due testimoni tedeschi in riva al lago, lo identificano come il “Ted” che si era presentato insieme alla ragazza trovata successivamente violentata e uccisa. Nel frattempo l’FBI è riuscita a raccogliere altre prove che collegano Ted Bundy agli omicidi in Colorado. La sua condanna è ormai scontata.

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Ted Bundy: le fughe

Ma la storia di Ted Bundy riserva ancora dei colpi di scena, dato che decide di licenziare i suoi avvocati e di dedicarsi personalmente alla sua difesa. Il 7 giugno del 1977, durante il trasferimento per l’udienza preliminare, riesce a saltare dalla finestra del tribunale e, ferito, fugge. Dopo sei giorni verrà catturato.
La successiva fuga avviene sette mesi dopo. Bundy dimagrisce appositamente al fine di passare attraverso una stretta finestra della biblioteca del carcere. Questa volta però riesce a far perdere le sue tracce recandosi in Florida, dove dilaga una nuova scia di violenza e morte. Infatti il 14 gennaio del 1978, a Tallahassee, si intrufola nel dormitorio femminile della confraternita Chi Omega. È armato con un ramo di quercia e sevizia e violenta quattro ragazze uccidendone due e lasciando in fin di vita le altre due. La stessa notte aggredisce Cheryl Thomas, procurandole cinque fratture al cranio e danni permanenti.

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Alcune delle vittime di Ted Bundy
Ted Bundy e la condanna a morte

Ted Bundy continua la sua fuga, anche se ormai è tra i 10 uomini più ricercati d’America, e le morti continuano: il 9 febbraio del 1978 a soccombere sotto le sue violenze è la dodicenne Kimberly Ann Leach che viene rapita presso la scuola a Lake City in Florida. A questo punto Bundy commette l’errore che gli è fatale; decide di lasciare il mezzo che aveva utilizzato per il rapimento e di rubare un’auto, che però verrà riconosciuta e fermata.
Cerca di fuggire e di farsi uccidere per non andare in carcere, ma gli agenti riescono a bloccarlo. La montagna di prove a suo carico è enorme. Ormai l’FBI, insieme alle diverse forze di polizia dei vari Stati in cui erano stati commessi gli omicidi, hanno potuto collegare Bundy all’uccisione di 23 donne, a cui si aggiungono le violenze efferate presso la Chi Omega.
La condanna a morte del 1980 è l’epilogo di questa storia di violenza. Ted Bundy riuscì però ad evitare ancora l’esecuzione collaborando con l’FBI in diversi altri casi di serial killer e rivelando le identità delle sue vittime.
Nel 1986 la sua condanna divenne definitiva e il 24 gennaio del 1989, alle 7.06 del mattino venne giustiziato sulla sedia elettrica con una scarica durata dieci minuti.

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Film su Ted Bundy:
  • Ted Bundy, film del 2002, diretto da Matthew Bright
  • Ted Bundy – Il serial killer – Uno sconosciuto accanto a me (The Stranger Beside Me), film del 2003 diretto da Paul Shapiro
  • The Riverman, film del 2004, diretto da Bill Eagles
  • Bundy: An American Icon, film del 2008, diretto da Michael Feifer
  • Ted Bundy – Fascino criminale (Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile), film del 2019 diretto da Joe Berlinger
  • Il mostro (The Deliberate Stranger), miniserie televisiva in due puntate del 1986 diretta da Marvin J. Chomsky

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Sabrina Parigi è nata a Firenze e lì ha frequentato un corso di trucco di base, trucco teatrale ed effetti speciali. Da sempre appassionata di cinema, si è documentata accuratamente e a lungo su regia, sceneggiatura, soggetto e dialoghi per il cinema. Nel 2008 ha dato vita, insieme ad altri soci, all'associazione culturale di cinema indipendente “Le Tre Pietre”, che ha come scopo la realizzazione di corti/medi/lungometraggi, documentari, videoclip e la divulgazione delle arti in genere. Nel 2007 dirige e interpreta il corto Le Tre Pietre, nel 2008 Crypto, ottenendo la nomination come miglior regia esordiente al Festival di Roma “Corto.it”. Nel 2009 realizza il documentario Piccole e curiose storie fiorentine, selezionato e apprezzato in numerosi festival, al quale è seguita una versione più completa ed accurata, dal titolo Firenze curiosità e leggende. Negli ultimi anni ha continuato a fare ricerche sulle origini di antiche leggende e superstizioni, creando nel 2017 il sito Leggende, Curiosità, Misteri e Paranormale, sostituito nel 2018 dal sito migliorato e completo 3pietre.it