L’isola di Pasqua è un isola che si trova al largo delle coste del Cile, nell’Oceano Pacifico meridionale, in quanto di origine vulcanica non vanta di molte spiagge, ma uno dei suoi tratti più caratterizzanti sono proprio le alte e ripide scogliere. I punti più elevati di quest’isola, di fatto, sono proprio tre vulcani ormai spenti: il Rano Kau, il Poike ed il Maunga Terevaka il più alto di tutta l’isola.
Il suo insolito nome, sembra sia dovuto al fatto che sia stata scoperta proprio il giorno di Pasqua nel lontano 1722 dall’olandese Jacob Roggeveen.
Rapa Nui – Grande Roccia
Rapa Nui, nella lingua nativa, significa grande isola o roccia.
La storia vuole che l’isola fosse già abitata nel V secolo d.C. ma non è stato ancora chiarito chi erano e da dove arrivassero i suoi primi abitanti. Di certo sappiamo che tra l’anno 1100 ed il 1600 iniziarono le prime colonizzazioni da parte dei polinesiani, mentre il primo europeo ad avvistare, senza attraccare sull’isola, fu Edward Davis a bordo del suo battello pirata.
I misteriosi monoliti dell’isola di Pasqua
Rapa Nui, evoca subito nella fantasia di tutti quanti, le famose statue monolitiche sparse nell’intero territorio chiamate Moai.
Si contano ben oltre 638 teste Moai, ognuna è stata scolpita in un unico blocco di tufo vulcanico. Alcune di esse indossano un cilindro, il pukao, ricavato da un tufo rossastro, si pensa rappresenti un copricapo o una particolare acconciatura del tempo di genere maschile.
Secondo alcuni studi, queste teste giganti, rappresenterebbero capi tribù vissuti in passato, la leggenda invece racconta che i Moai fossero in grado di mettere in contatto il mondo dei vivi con quello dei morti.
Altri racconti della tradizione popolare narrano di statue Moai in grado di muoversi grazie ad una misteriosa forza controllata da due sacerdoti. A seguito della scomparsa di questi ultimi due, i lavori di costruzione delle statue furono sospesi, motivo per cui alcune delle teste sono rimaste incompiute.
Moai, forme e dimensioni
Le teste dell’Isola di Pasqua venivano create nelle cave di tufo con il volto rivolto verso l’alto, una volta completati, erano trasportati sulle coste in posizione eretta. Questa usanza riflette appunto la credenza che i Moai si muovessero raggiungendo la loro destinazione camminando. Molto più probabile invece, che le teste Moai venissero spostate grazie all’uso di corde e pali.
Le altezze dei Moai possono variare dai 2,5 ai 10 metri, il più alto, rimasto incompleto, raggiunge i 21 metri di altezza. Sono caratterizzati da queste grandi teste ma spesso è presente anche un corpo rimasto sotto terra. Alcune presentano una sorta di firma in rongorongo (una forma di scrittura formata da glifi tipica dell’isola di Pasqua), probabilmente un segno identificativo dell’artista che le ha create.
Il peso di questi monoliti può arrivare anche ad 80 tonnellate. I corpi interrati sono piuttosto stilizzati, in alcuni casi riescono anche ad emergere dalla terra.
I volti sono tutti molto simili: mento rivolto verso l’alto, labbra chiuse ed un espressione severa.
In passato, gli occhi contenevano ossidiana e corallo bianco, ad oggi è rimasta una sola statua a conservarli ancora. Tra miti e leggende, sono tanti i significati attribuiti a queste teste, scolpite probabilmente dai polinesiani dall’anno 1000 d.C. in poi.
Le leggende e i misteri legati alle statue Moai
La credenza più diffusa vede i Moai come portatori di benessere e prosperità in direzione del loro sguardo, motivo per cui i loro volti sono rivolti nella maggior parte verso l’interno dell’isola di Pasqua. Spesso raffiguravano antenati deceduti di una certa importanza, religiosi o capo clan. Gli abitanti di Rapa Nui, attribuivano a questi monoliti la capacità di catturare i mana del defunto, ovvero i poteri soprannaturali, favorendo la protezione da parte delle divinità.
Qualsiasi significato avessero alle loro origini, queste statue, rimane tutt’ora nebuloso, fatto sta che questi Moai, con le loro storie e tradizioni, sono arrivate fino a noi conservando inalterato quel fascino e mistero che attrae, coinvolge e suggestiona.
Curiosità: un film girato sull’isola di Pasqua
Nel 1994 è stato ambientato un film diretto da Kevin Reynolds, dal titolo Rapa Nui, sull’isola di Pasqua, la storia si svolge nel 1680.
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