Castello della Rotta a Moncalieri: il Castello più Infestato d’Italia

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Il Castello della Rotta è un edificio risalente alla seconda metà del XV secolo, situato nel comune di Moncalieri, a breve distanza da Torino. Sorge in aperta campagna ed è raggiungibile percorrendo un sentiero sterrato completamente immerso nella natura, che prende origine dalla strada provinciale 393.

Il Castello domina un modesto piazzale ed è avvolto da uno spesso alone di mistero, nutrito dalle numerose leggende che hanno come protagonisti alcuni degli abitanti storici del vecchio maniero.

La storia del Castello della Rotta

L’edificio venne ultimato intorno al 1452 e fu realizzato per aumentare le difese a ridosso del ponte sul torrente Banna, sul quale passava l’antica strada romana che proveniva da Pollenzo. Circa le origini del nome si sa molto poco.

castello della rotta moncalieri

Ad oggi, sono state avanzate le seguenti spiegazioni: Rotta potrebbe indicare una sconfitta militare, oppure derivare dal termine “rotha”, che indicava le fosse irrigatorie utilizzate nei campi. L’edificio, originariamente denominato Grancia Rupta, si erge solitario al centro di una pianura aperta e quasi completamente priva di abitazioni. Al tempo, col termine grancia si identificavano le tipiche fattorie fortificate nelle quali venivano raccolte e stoccate le produzioni agricole.

La struttura presenta una pianta quadrata e dispone di un ampio cortile interno e di una cisterna centrale, oltre che di alcune stalle, magazzini e sotterranei. Esternamente spicca la poderosa torre di guardia, che serviva ad individuare per tempo gli eventuali invasori. Alcune cronache locali raccontano che l’edificio originario venne realizzato per volere dei cavalieri templari, mentre la ricostruzione quattrocentesca sarebbe servita soltanto a difenderlo dai briganti, considerato che i conflitti tra i feudi e i comuni erano già terminati, almeno nella pianura piemontese, da tempo sotto la giurisdizione dei Savoia.

Il castello fu testimone di cruente battaglie e morti celebri, tra cui l’abdicatario re di Sardegna Vittorio Amedeo II. Soltanto a partire dal Settecento prevalse la nuova destinazione abitativa del castello.

maniero della rocca di moncalieri
Torre di vedetta – castello della Rotta

Il castello infestato

Fino agli anni Trenta del Novecento, il Castello della Rotta versava in uno stato di grave abbandono e proprio il suo aspetto, insieme alla sua ubicazione appartata e solitaria, favorì la nascita di numerose leggende legate ai fantasmi ed altre presenze soprannaturali.

Alcuni hanno persino avanzato l’ipotesi che l’edificio sarebbe situato in una posizione che ne favorirebbe un forte accumulo di energia, in quanto orientato in rapporto al sole, alla luna e agli altri pianeti del sistema solare, trovandosi proprio all’incrocio di determinate forze planetarie. A partire dagli anni Ottanta, una serie di testimonianze circa eventuali presenze, diede grande notorietà all’edificio medievale, attirando curiosi e presunti esperti da ogni parte del mondo.

A detta di molti testimoni, il maniero sarebbe uno dei più infestati d’Italia: tra gli eventi più inspiegabili figurano apparizioni relative a cavalieri armati, destrieri dagli occhi infuocati, sacerdoti incappucciati, una donna suicida, un cardinale seduto e intento a leggere un libro e tantissime altre.

Addirittura, ogni 13 giugno, un corteo di spettri attraverserebbe alcune stanze del castello infestato senza curarsi minimamente degli eventuali spettatori. Ma quali sono le leggende più conosciute ed inquietanti relative a questo imponente maniero medievale?

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Ingresso principale del castello della Rotta

Leggende e fantasmi al Castello della Rotta

La maggior parte delle presenze qui rilevate sarebbero legate alle morti violente avvenute in passato. Teatro di battaglie e altrettanti omicidi, il Castello della Rotta ospita le sepolture di diversi combattenti. Tra i resti emersi dai saggi archeologici figurano quelli di un cavaliere, sepolto insieme al suo cavallo e in possesso di una croce di ferro appesa al collo.

castello della rotta stemma
Stemma sulla facciata

La leggenda del cavaliere fantasma

I resti del cavaliere sono stati datati alla fine del XV secolo. Tale ritrovamento colpì particolarmente gli abitanti di zona, in quanto già da diversi anni si raccontava del fantasma di un cavaliere con una grossa croce al collo che si aggirava nel castello. La leggenda collegata a questi avvenimenti narra di una giovane e bellissima marchesa francese, destinata a sposare il signore del castello, ma innamorata di un cavaliere. Quando il feudatario scoprì la storia d’amore segreta, fece uccidere la ragazza. La notizia della morte della marchesa fece in modo che il cavaliere consacrasse la propria esistenza a Dio, decidendo di partire per la Terra Santa e combattere gli infedeli. Secondo alcuni, il fantasma a cavallo sarebbe da ricondurre proprio al cavaliere, tornato dopo anni di sacrifici e battaglie per farsi seppellire di fianco alla sua amata.

Altri due fantasmi al castello della Rotta

La leggenda del bimbo e della nutrice, invece, vuole che questa povera donna fosse costretta a rincorrere un bimbo dispettoso per tutte le sale del castello, allo scopo di evitare che si cacciasse nei guai. Un giorno, non riuscendo a trovarlo, decise di fermarsi in giardino e rifiatare un attimo. Seduta, vide ricomparire all’improvviso il bimbo, il quale venne travolto da una carrozza trainata da alcuni cavalli imbizzarriti. Vista la terribile scena, la nutrice, completamente sconvolta dall’accaduto, corse in cucina, impugnò un coltello e si tolse la vita. Da allora, molti giurano di aver visto i fantasmi della donna e del bambino vagare per il castello.

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La leggenda del signore del castello della Rotta e la storia del suo tragico amore

Un’altra leggenda legata ai templari narra dell’amore del proprietario del castello per una ricca nobildonna. Il giorno stesso in cui i due festeggiarono il loro fidanzamento, i saraceni assaltarono il palazzo e alcuni soldati inseguirono la giovane ragazza fino all’ultimo piano della torre. Giunta in cima, la ragazza si lanciò nel vuoto per non cadere nelle mani del nemico. Il valoroso feudatario combatté per tutta la notte di fianco ai suoi soldati, nel tentativo di allontanare gli assalitori; quando vi riuscirono, il signore vide il corpo senza vita della sua amata disteso sul ponte levatoio.

Anch’egli, sconvolto dalla morte della sua amata, decise di partire per la Terra Santa e combattere gli infedeli. Ma non è finita qui. Si narra, infatti, che il signore e tutti gli altri fantasmi, una volta all’anno si riuniscano per dar vita a una vera e propria processione degli spettri, che andrebbe in scena nella notte tra il 13 e il 14 giugno.

Uno strano fenomeno che negli anni ha contribuito a caricare lo splendido Castello della Rotta di un un fascino senza tempo.

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Sabrina Parigi è nata a Firenze e lì ha frequentato un corso di trucco di base, trucco teatrale ed effetti speciali. Da sempre appassionata di cinema, si è documentata accuratamente e a lungo su regia, sceneggiatura, soggetto e dialoghi per il cinema. Nel 2008 ha dato vita, insieme ad altri soci, all'associazione culturale di cinema indipendente “Le Tre Pietre”, che ha come scopo la realizzazione di corti/medi/lungometraggi, documentari, videoclip e la divulgazione delle arti in genere. Nel 2007 dirige e interpreta il corto Le Tre Pietre, nel 2008 Crypto, ottenendo la nomination come miglior regia esordiente al Festival di Roma “Corto.it”. Nel 2009 realizza il documentario Piccole e curiose storie fiorentine, selezionato e apprezzato in numerosi festival, al quale è seguita una versione più completa ed accurata, dal titolo Firenze curiosità e leggende. Negli ultimi anni ha continuato a fare ricerche sulle origini di antiche leggende e superstizioni, creando nel 2017 il sito Leggende, Curiosità, Misteri e Paranormale, sostituito nel 2018 dal sito migliorato e completo 3pietre.it